La storia di Roma - versione latino e traduzione
La storia di Roma versione latino e traduzione da:
libro letture latine
Antiquitus Roma parvus vicus erat, ubi agricolae vivebant, contenti parvo; inter viros magna concordia erat, sed erga finitimos saepe...
Dal libro latinamente
Historia antiquae Romae famam narrat: audite! Romae incolae paulatim magnam potentiam obtinent....
Anticamente Roma era piccolo villaggio, dove vivevano degli agricoltori, soddisfatti del poco; vi era grande armonia tra gli uomini, ma combattevano spesso contro i vicini: gli austeri e valorosi abitanti di Roma attaccavano in armi la grande terra dei vicini con grande coraggio.
In seguito a Romavennero creati i re: alcuni erano probi, diligenti e onesti, proteggevano la patria contro i nemici, amministravano la giustizia [iustitiam? Oppure, se iustitia, con giustizia] e costruivano nuovi e sontuosi edifici pubblici.
Ma da ultimo Tarquinio il Superbo, Tosco di origine, era iniquo nei confronti dei Romani, ingiusto e avido: allori i Romani prontamente lo cacciarono dalla patria e resero Roma libera. Dopo Tarquinio Roma non è mai più un regno, ma una repubblica e nobili uomini, chiamati patrizi, amministranvano le cariche e le funzioni pubbliche; il popolo era poi libero ma spesso viveva in povertà, presso i patrizi i plebei erano servi e servivano in grandi ville duramente, coltivavano grandi campi, ma non avevano nulla per i loro figli e per le loro donne.
Perciò poiché non erano contenti e spesso non avevano nemmeno il cibo, si ribellavano contro i patrizi e abbandonavano i campi.
traduzione Dal libro latinamente
La storia racconta la fama dell'antica Roma: ascoltate(la)! Gli abitanti di Roma a poco a poco ottengono una grande potenza.
Le truppe Romane occupano molte terre e grandi province: dapprima l'Etruria, poi la Sicilia, la Corsica, la Sardegna, l'Africa, la Grecia e la Macedonia, sottomettono l'Asia e la Gallia.
Gli abitanti di Roma mostrano ai forestieri giustizia con temperanza, disprezzano l'avarizia ed insegnano il rispetto. La Fortuna è favorevole a Roma, ma alla fine abbandona gli abitanti di Roma; la superbia degli abitanti scaccia la giustizia con la concordia, opprime le province, suscita l'ira (lett. le ire) e prepara grandi disastri.
E così molte province si ribellano e non sopportano più l'antica signora. Così la gloria di Roma finisce
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