La vera felicità
Gyges regno Lydiae armis et divitiis abundantissimo superbus Apollinem Pythium interrogatum venit essetne quis mortalium se felicior....
Gige superbo dal regno della lidia fornitissimo di armi e di ricchezza giunse presso Apollo Pizio per interrogarlo se ci fosse tra i mortali uno più felice di lui. Pensava infatti di essere il più felice tra i mortali.
Ma la divinità da uno specchio nascosto del santuario emessa la voce gli pose dinanzi Aglao di Psofide. Questi era poverissimo, ma anche se era ormai molto anziano d'età non aveva mai lasciato i limiti del suo campicello, soddisfatto dei frutti del piccolo podere.
Apollo rispose al re che si vantava insolentemente del fulgore della propria fortuna che giudicava più piacevole per la calma un tugurio rispetto ad una reggia triste per le preoccupazioni e le sollecitudini, e che le poche zolle erano prive di timore rispetto ai fertilissimi terreni della Lidia pieni di timore, e che uno o un altro giogo di buoi era facile per la sicurezza rispetto all'esercito alle armi e alla cavalleria onerosa di spese, ed un piccolo granaio rispetto ai tesori esposti all'insidia e ai desideri di tutti. Così Gige imparò quale fosse la felicità solida e sincera.
(By Maria D. )
Versione tratta da Valerio Massimo
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