La vergogna delle Forche caudine

Iam primum cum singulis vestimentis inermes extra vallum exire iussi; et primi traditi obsides atque in custodiam abducti.... ab inferis extracti tum primum lucem aspicere visi sunt, tamen ipsa lux ita deforme intuentibus agmen omni morte tristior fuit.

Infine prima si ordinò (loro) di uscire dal vallo disarmati con un singolo abito; e per primi furono consegnati gli ostaggi e messi sotto custodia.

Poi si ordinò ai littori di allontanarsi dai consoli dopo avergli tolto i mantelli militari; ciò generò tanta pietà tra quelli che poco prima, maledicendoli, avevano deciso di consegnarli e di lacerarli che ognuno, dimentico della sua condizione, distolse gli occhi da quella deformazione di tanta autorità come da uno spettacolo sacrilego.

Per primi i consoli, quasi nudi, furono messi sotto il giogo; poi ognuno, come era più prossimo di grado, così fu sottoposto alla vergogna; alla fine una dopo l’altra le singole legioni. I nemici li circondavano armati,  incolpando e deridendo; molti venivano anche  minacciati con le spade e alcuni feriti e uccisi, se il volto alquanto duro per la vergogna delle cose offendeva il vincitore. Così fatti passare sotto il giogo e, cosa che era quasi più grave, sotto gli occhi dei nemici, quando furono usciti dalla gola, sebbene sembrasse loro di scorgere allora per la prima volta la luce come se fossero stati tirati fuori dagli inferi, tuttavia la luce stessa, per quelli che guardavano una schiera così vergognosa, fu più funesta di ogni morte.

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