Le dodici fatiche di Ercole - versione latino e traduzione

Le dodici fatiche di Ercole Versione latino Igino

Infans cum esset, dracones duos manibus necavit, quos Iuno miserat. Leonem Nemeaeum necavit, cuius pellem pro tegumento habuit....

Essendo infante, uccise due serpenti con le mani, che Giunone aveva mandato. Uccise il leone Neméo, la cui pelle egli usò come rivestimento.

Uccise presso il lago di Lerna l’Idra di Lerna dalle nove teste, figlia di Tifone. Questa aveva un veleno tanto potente che uccideva gli uomini (solamente) con il soffio e, se qualcuno l’aveva superata mentre dormiva, soffiava sulle sue orme e quello moriva con maggiore tormento.

Su ordine di Minerva la uccise e le tolse le interiora e intinse le sue frecce nella bile di quella; pertanto tutto ciò che in seguito aveva trafitto con le frecce non scampava alla morte, per cui dopo anche lui morì in Frigia.

Uccise il cinghiale dell’Erimanto. Consegnò vivo alla presenza del re Euristeo il feroce cervo dalle corna d’oro (catturato) in Arcadia.

traduzione dal libro latino a colori
Infans cum esset, dracones duos duabus manibus necavit, quos Iuno miserat. Leonem Nemeum, ...

Quando era bambino, uccise con le due mani due serpenti che Giunone aveva mandato. Uccise il leone Nemeo, che Luna aveva nutrito, del quale portò la pelle come veste.

Alla fonte di Lerna uccise l'Idra di Lerna con nove teste, figlia di Tifone. Questa fu dotata di un veleno tanto potente da uccidere gli uomini con un soffio; la uccise, sotto la spinta di Minerva, la sventrò e bagnò con il suo veleno le proprie frecce; e così in seguito tutto quello che trafiggeva con le frecce non sfuggiva alla morte; per questo veleno alla fine anche lo stesso Ercole perì nella Frigia. Uccise il cinghiale dell'Erimanto.

In Arcadia condusse il feroce cervo con le corna d'oro vivo al cospetto del re Euristeo. Annientò gli uccelli dello Stinfalo con le frecce nell'isola di Marta. Pulì il letame nella stalla del re Augia in un giorno, aiutato da Giove per la maggior parte; lasciato scorrere il fiume, pulì tutto il letame. Condusse vivo il toro che giacque con Pasifae dall'isola di Creta a Micene. Massacrò con il servo Abdero il re di Tracia Diomede e i suoi quattro cavalli che si nutrivano di carne umana; i nomi dei cavalli erano Podargo, Lampo, Xanto, Dino. Uccise Ippolita, figlia della regina Otrea e Marte, alla quale tolse la cintura, quindi donò la prigioniera Antiope a Teseo.

Uccise con una sola freccia Gerione, figlio di Criseide, dotato di tre corpi. Uccise l'immane drago, figlio di Tifone, che custodiva le mele d'oro delle Esperidi, sul monte Atlante e diede le mele al re Euristeo. Condusse il cane Cerbero, figlio di Tifone, dagli inferi al cospetto del re.

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