Le istituzioni e le consuetudini antiche vanno rispettate ad ogni costo
Cn. Flavius scriba, cum ingenti nobilitatis indignatione creatus aedilis curulis, fastos vulgavit....
Cn. Flavio, uno scrivano, nominato edile curule con notevole sdegno della nobiltà, rese pubblico l'elenco dei giorni fasti.
Costui, dopo essersi recato a visitare un proprio collega malato, poiché non veniva accolto in un posto a sedere dai nobili, dalla folla dei quali era stata riempita la camera da letto, ordinò che fosse portato il seggio curule, e si sedette sopra di esso, vendicandosi della carica e del proprio disprezzo. Il collegio dei flautisti è solito diffondere musiche nel Foro, tra le attività serie pubbliche e private, con la testa coperta da maschere, per questo motivo: una volta vietarono loro di mangiare nel tempio di Giove, il che avevano sempre fatto per antica tradizione; irritati, allora, si trasferirono a Tivoli.
Il Senato, poiché sopportava di malanimo che i riti sacri fossero stati privati del servizio di costoro (dei flautisti), chiese ai Tiburtini di restituirli ai templi Romani.
Quelli, dopo aver intercalato la finzione di un banchetto festivo, li trasportarono a Roma con dei carri, storditi dal vino e dal sonno. A costoro venne sia restituito l'antico ruolo, sia dato il compenso di questo scherzo. L'uso delle maschere ha come causa la vergogna dell'ubriachezza scoperta.
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