Le opere letterarie di Cesare - LINGUA MAGISTRA versione latino

Le opere letterarie di Cesare versione latino da Svetonio
traduzione libro lingua magistra numero 96 pagina 271

Reliquit et gestarum suorum commentarios Gallici civilisque belli Pompeiani....

Lasciò sia i commentari delle sue imprese della guerra Gallica, sia della guerra Civile contro Pompeo, infatti della guerra di Alessandria e di Africa e Spagnola l’autore è incerto: alcuni dicono Oppio, altri Irzio il quale terminò anche l’ultimo ed incompiuto libro della guerra Gallica.

Riguardo ai commentari di Cesare Cicerone dice così nel Bruto: “Scrisse commentari: sono nudi, corretti e belli privi di ogni ornamento retorico”. Riguardo ai commentari così sentenzia Irzio:

“Sono approvati dal giudizio di tutti; tuttavia la nostra ammirazione è più grande di quella dei restanti altri; noi infatti vedemmo Cesare mentre li scriveva facilmente e velocemente”. Lasciò anche due libri “Sull’analogia” e altrettante “Anticatones” e inoltre il poema che sarà intitolato “La marcia”. Di questi libri compose i primi durante il passaggio delle Alpi, quando dalla Gallia Citeriore tornò verso le sue truppe, gli altri ai tempi della guerra di Munda; l’ultimo mentre da Roma giunse in Spagna ulteriore dopo 23 giorni.

Restano anche le sue lettere ai Senatori, le quali per primo trasformò nelle pagine e nell aspetto di un diario. Ne restano anche a Cicerone, così come agli amici, nelle quali scrisse per cenni.

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