Le rane e il sole
Vicini furis celebres vidit nuptias Aesopus et continuo narrare incipit: uxorem quondam Sol cum vellet ducere, clamorem ranae sustulere ad sidera. Convicio permotus quaerit Iuppiter causam querelae. Quaedam tum stagni incola:«Nunc», inquit, «omnes unus exurit lacus, cogitque miseras arida sede emori. Quidnam futurum est, si crearit liberos?»
Esopo vide le affollate nozze di un ladro vicino e subito incominciò a raccontare: una volta il sole volendo prendere moglie, le rane levarono uno schiamazzo verso il cielo.
Giove scosso dal fracasso chiese il motivo della lamentela. Allora un'abitante dello stagno disse:
"Ora lui da solo prosciuga tutti gli stagni, e costringe noi sventurate a morire in un'arida sede, che cosa avverrà, se darà alla luce i figli?".
(By Maria D. )
Versione di Fedro, Fabulae I, 7
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