Le richieste di Cesare ad Ariovisto
His responsis ad Caesarem relatis, iterum ad eum Caesar legatos cum his mandatis mittit: quoniam tanto suo populique Romani beneficio...
Riferite a Cesare tali risposte, Cesare inviò di nuovo i legati presso di lui con questi ordini: dato che era stato onorato da un così grande beneficio del popolo romano, essendo definito durante il suo consolato dal senato re ed amico, contraccambiò tale gratitudine a sé e al popolo romano, a tal punto che invitato ad andare in colloquio fu gravato e non reputò di dover parlare e conoscere in merito alla comune situazione, (reputò) che le cose da chiedere a lui fossero le seguenti: prima di tutto, che non trasportasse una più grande possibile moltitudine di uomini oltre il Reno in Gallia;
poi che restituisse gli ostaggi, che aveva avuto dagli Edui e permettesse ai Sequani, che gli fosse consentito di restituire in base al volere di costui, quelli che loro avrebbero voluto; di non provocare gli Edui con ingiuria, e di non dichiarare guerra a loro e ai loro alleati. Se avesse fatto ciò così, egli ed il popolo romano avrebbero avuto una perpetua gratitudine ed amicizia con lui; se non avesse conseguito (ciò), dato che i il senato sotto i consoli M.Messala e M.Pisone aveva espresso il parere, che chiunque avrebbe potuto ottenere la provincia della Gallia, visto che poteva agire in modo utile per lo stato, difendesse gli Edui e tutti gli altri amici del popolo romano, egli stesso (disse) che non avrebbe trascurato le offese degli Edui. (By Maria D.)
Versione tratta da Cesare
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