L'incendio del tempio di Apollo e Dafne - VERSIONE latino e traduzione

L'incendio del tempio di Apollo e Dafne
Autore: sconosciuto
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Inizio: Imperatore Iuliano regnante, amplissimum Daphnaei Apollinis fanum
Sotto l'impero dell''imperatore Giuliano, fu devastato con forza veloce delle fiamme il grandissimo tempio di Apollo e Dafne, che il re Antioco aveva eretto, e il simulacro del dio (apollo), uguale per grandezza alla statua di Giove Olimpico.

L'imperatore per il fatto atroce fu preso da un'ira così tanta ira che ordinò di avviare indagini e di chiudere la più grande chiesa di Antiochia.

Giuliano infatti riteneva che i cristiani avessero scatenato l'incendio, spinti dall'invidia, perché vedevano il tempio ornato di splendide colonne. Dicevano che il tempio andò in fiamme, poiché il filosofo Asclepiade, essendo giunto al tempio, aveva posto un piccolo segno d'argento della dea Venere ai piedi del tempio e secondo l'uso aveva acceso i ceri.

E così in piena notte le fiamme scintillanti presero fuoco con il materiale più secco e arsero velocemente ogni cosa.

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