L'oracolo di Apollo a Delfi - VERSIONE latino e traduzione

L'oracolo di Apollo a Delfi
da expedite  da versione latina nel biennio e da Sermo et humanitas)

Dal libro expedite

Delphis, in tempio dei Apollinis multae statuae vel aeneae vel ex auro et argento, magna armorum copia, pulchrae tabulae pictae, pretiosae paterae sunt....

A Delfi ci sono molte statue sia di bronzo e argento, grande abbondanza di armi, belle tavole dipinte, patere preziose, nel tempio del Dio Apollo.

Infatti per la fama dell’oracolo molti, non solo dalla Grecia ma anche da tutta l’Europa e dall’Asia, si radunano a Delfi, portano magnifici doni al dio, obbediscono ai suoi responsi. I responsi sono certamente veritieri; ma ambigui e oscuri.

Infatti gli ambasciatori di Atene che lo interrogano sulla guerra contro i persiani, il dio risponde cosi: << Difendete la vostra patria con un muro di legno>>. Il muro di legno significa navi: infatti le navi sono di legno. Dunque gli abitanti lasciano Atene, che i Persiani prendono e incendiano, ma dopo vincono e mettono in fuga i Persiani con una grande battaglia navale.

I greci onorano il dio anche con i giochi: gli atleti vincitori sono incoronati con le corone d’alloro e ritornano gioiosi alla loro patria per la vittoria e per la gloria e le loro vittorie sono celebrate dai poeti famosi.

Libro: versione latina nel biennio

Fuit Delphis Apollinis nobile templum, quo supplice ex omnibus partibus orbis terrarum veniebant ut dei oracula peterent....

A delfi ci fu un famoso santuario di Apollo, dove i supplici giungevano da tutte le parti del mondo per chiedere responsi al dio. I supplici lentamente salivano la via sacra, che conduceva al santuario.

Lungo la via c'erano molte statue e templi, che erano dedicati al dio Apollo dai popoli e dalle città che avevano voluto ringraziare il dio. Anche gli Ateniesi avevano innalato un meravigliosi tempio per commemorare le vittorie riportate contro i Persiani.

Vicino le porte del tempio ardeva un fuoco sacro e un coro di giovani cantava un ode lodando il dio. la pizia era condotta nel tempio dla sarcedote, portando una veste pura e tenendo in mano un aramo di alloro. Tutti si alzavano e stavano zitti, mentre lka pizia scendeva nel penetrale. Dapprima c'era silenzio, in seguito si sentivano dei mormorii che rieccheggiavano dal penetrale: la pizia, posseduta dla dio, dava il responso divino.

Dopo aver dato il responso la pizia saliva dal santuario a testa bassa ( lett avendo abbassato gli occhi a terra). Il sacerdote comunicava il responso scritto su una tavola al supplice, che leggeva con grande rispetto la tavola ricevuta e ringraziava molto il dio.

Sermo et Humanitas (1)

Delphis, in dei Apollìnis tempio multae statuae, magna armorum copia, pulchrae tabulae pictae, pretiosae paterae erant....

Nel tempio del dio Apollo a Delfi, di Apollo, si trovavano molte statue, una gran quantità di armi, bei quadri, preziose coppe.

Infatti, per la fama dell'oracolo, convenivano a Delfi gli abitanti non solo della Grecia, ma anche di tutta l'Europa e l'Asia, portavano splendidi doni, interrogavano l'oracolo ed obbedivano ai suoi responsi.

I responsi dell'oracolo di Delfi erano certamente veridici, ma ambigui ed oscuri: e così se le profezie non si avveravano, la colpa non poteva essere attribuita al dio - infatti un dio non può mai sbagliare - ma agli uomini, che non erano stati capaci di capire i responsi dell'oracolo.

I Greci onoravano il dio Delfico anche con giochi: gli atleti vincitori erano incoronati con corone d'alloro e le loro vittorie erano celebrate da famosi poeti.

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