Mario assume il comando della guerra mitridatica

Sulla egressus urbe circa Nolam moratus est, quod ea urbs pertinacissime arma retinebat, exercituque Romano obsidebatur, velut si eam paeniteret eius fidei, quam bello praestiterat Punico....

Silla uscito dalla città indugiò nei pressi di Nola, perché tale città conteneva molto saldamente le armi, ed era assediata dall'esercito romano, come se quella si pentisse di quella fiducia, che aveva garantito durante la guerra punica.

Frattanto P. Sulpicio, tribuno della plebe, brillante, energico, molto celebre per le risorse, per la grazia, per le amicizie, per il vigore d'ingegno e dell'animo, avendo aspirato con una volontà rettissima presso il popolo romano alla massima dignità, come se gli dispiacessero le proprie virtù, divenne improvvisamente contorto e sconsiderato e defezionò in favore di Mario che aspirava a tutti gli incarichi e a tutte le province e propose una legge per il popolo affinché fosse abrogato l'impero di Silla e che la guerra mitridatica fosse affidata a Mario: e propose altre leggi rovinose e fatali, intollerabili per la libera città.

Anzi uccise anche il figlio di Q. Pompeo e lo stesso genero di Silla, tramite gli emissari della sua fazione.
(By Maria D. )

Versione tratta da Velleio Patercolo

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