Metamorfosi di una ninfa: la fonte Aretusa

In Peloponneso pulchra nympha Arethusa feliciter cum sororibus suis in montis Achaiae vivebat et cotidie per virentes silvas aut feras agitabat aut cum aliis nymphis choreas faciebant....

Nel Peloponneso la bella ninfa Aretusa viveva felicemente con le sue sorelle su un monte dell'Acaia e ogni giorno o inseguiva gli animali selvatici per i boschi verdeggianti o faceva danze corali con le altre ninfe.

Un giorno affaticata dopo una lunga caccia, mentre torna nel bosco, durante il viaggio vede le limpide acque del fiume Alfeo e (vi) immerge immediatamente il suo splendido corpo. All'improvviso sente un sussurro sotto il vortice, poi ode dalle acque una voce soave: "Non temere, dolce Aretusa, sono Alfeo, la potente divinità di questo fiume, e ti desidero". La ninfa spaventata fugge veloce, ma Alfeo la minacciava accanitamente.

La ninfa correva invano attraverso i campi ed i monti, infine, affaticata da tanto sforzo, chiama la dea Diana ed esclama a gran voce: "Diana, per favore, aiuta la tua debole ancella!" La dea è commosso dalle preghiere della supplice vergine e nasconde Aretusa in una fitta nuvola.

Dopo viene tramutato in acqua il corpo della ninfa, la quale viene trasportata attraverso le caverne marine a Siracusa, dove tra il vento ricade come una nuova fonte che viene chiamata Siracusa.

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