Milone non deve essere condannato

Vos, iudices, quo animo tandem eritis? Memoriam Milonis retinebitis, ipsumque eicietis?...

Voi, giudici, come sarete predisposti alla fine? Conserverete il ricordo di Milone, e respingerete proprio lui stesso? Voi, chiamo voi, fortissimi e giustissimi uomini, che avete versato molto sangue per lo stato; chiamo voi, centurioni, e voi soldati, nell'insormontabile pericolo dell'uomo e del cittadino; quest'uomo tanto importante sarà respinto, scacciato, bandito da questa città non solo da voi governatori che osservate ma anche da questo giudice?

O povero me! o me infelice! tu, Milone, hai potuto richiamarmi in patria, io non avrò potuto trattenerti in patria? Non tollerate, vi scongiuro giudici, che io abbia un ritorno più duro del suo allontanamento. Cosa ti risponderò, fratello Quinto, che ora sei via da Roma? risponderò di non essere in grado di tutelare la salvezza di Milone tramite coloro i quali quello preservò la mia? Ma in che processo non ho potuto essere me stesso?

in quale processo che è gradito a tutte le genti. Cosa, giudici, aveste voluto che io ritornassi a Roma? forse per vedere questi espulsi dalla città proprio grazie acoloro per cui io ricevetti la salvezza? (by Maria D.)

Versione tratta da Cicerone

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