Non c'è vittoria se c'è inganno
Cum Pyrrhus rex in terra Italia erat et unam atque alteram pugnas prospere pugnaverat et in gravi discrimine Romani erant et pleraque...
Quando Pirro si trovava nel territorio italiano (nella terra d'Italia) e aveva combattuto fortunatamente l'una e l'altra battaglia ed i Romani erano in grave pericolo e la maggior parte dell'Italia era passata al re, allora Timocare di Ambracia, amico del Re Pirro, giunse di nascosto da i consoli M.Fabrizio e Q.Emilio per tradire il re. Timocare chiedendo una ricompensa disse: "Se mi avrete dato la ricompensa, ucciderò il re con i veleni e ciò è facile dal momento che i miei figli servono le coppe al re durante il banchetto". M.Fabrizio e Q.Emilio inviarono una lettera al Re Pirro in merito a tale questione e scrissero: "I consoli romani salutano il Re Pirro.
Noi agitati dalle tue continue offese desideriamo guerreggiare ostilmente con te ma desideriamo vincere il nemico con le armi non con la frode e l'inganno. Timocare tuo familiare è giunto al nostro accampamento per consegnare la tua vita in cambio di una ricompensa.
Abbiamo inviato fuori dall'accampamento costui legato presso i tuoi soldati, non piace ai Romani combattere con il denaro o con una ricompensa o con inganni. Stai attento al tuo amico, altrimenti morirai".Pirro smosso dalle parole dei consoli romani uccise Timocare.
(By Maria D. )
Versione tratta da Aulo Gellio
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