Non serve piangere nelle sventure

Accusare fata possemus, mutare non possumus: stant dura et inexorabilia. Nemo fata convicio, nemo fletu, nemo causa movet....

Potremmo accusare il destino, non possiamo mutarlo: le cose permangono difficili ed inesorabili.

Nessuno muove il destino con lo schiamazzo, nessuno con il pianto, nessuno con un processo. Di conseguenza dobbiamo risparmiare le lacrime, perché non giovano: infatti questo dolore congiungerà i vivi ai morti più facilmente, di quanto ricondurrà i morti ai vivi. Il dolore contorce ma non giova: per tale ragione dobbiamo deporre subito il lutto ed il pianto; infatti la sorte non determinerà mai la fine alle nostre lacrime.

Orsù Osserva intorno tutti i mortali: la materia è ovunque abbondanti ed assidui pianti; laboriosa povertà chiama uno al lavoro quotidiano; l'ambizione sollecita un altro;

la sollecitudine un altro, il lavoro torce un altro, la folla che si trattiene sempre nel vestibolo un altro; uno si duole perché non ha figli, un altro perché li ha perduti: non ci mancheranno le lacrime prima delle ragioni del dolore.
(By Maria D. )

Versione tratta da Seneca

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:27:09 - flow version _RPTC_G1.3