Nullum est imperium tutum nisi benevolentia munitum

Dyonisius quidem cum a Dione se superari videret ..... Ex quo intellegitur nullum esse imperium tutum nisi benevolentia munitum.

Vedendo Dioniso che veniva superato da Dione per ingegno, autorevolezza e amore del popolo verso di lui, avendo timmore che, se lo avesse avuto presso di sé, gli avrebbe dato una qualche occasione di superarlo, gli fornì una nave trireme, con la quale fosse portato a Corinto .... Poiché molti ritenevano indegno tale fatto e dato che era grande l'avversione verso il tiranno, Dionisio pose sulle navi tutti i beni di Dione che potevano essere trasportati e glieli mandò.

Infatti voleva che si pensasse che si fosse comportato in questo modo non per odio verso l'uomo, ma per la sua incolumità. Ma in seguito venne a sapere che costui nel Peloponneso approntava delle truppe e tentava di dichiarargli guerra. E infatti dopo che Dione arrivò a Corinto e nella stessa città si rifugiò Eraclide espulso dallo stesso Dionisio e che era stato comandante di cavalleria, iniziarono a preparare la guerra con ogni espediente tattico.

Dione, confidando non tanto nelle proprie forze, quanto nell'odio verso il tiranno, fece il suo ingresso a Siracusa. Da ciò si capisce che nessun governo è al sicuro se non è fortificato dalla benevolenza.

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