Origine dei libri sibillini - NUOVO DALLA SINTASSI AL TESTO

Origine dei libri sibillini
Nuovo dalla sintassi al testo Pagina 308 Numero 133

In antiquis annalibus memoria super libris Sibyllinis haec prodita est. Anus hosita atque incognita ad Tarquinium Suberbum regem adiit novem ... da Gellio

Negli antichi animali è stata tramandata questa memoria sui libri sibillini: una vecchia straniera e sconosciuta si presenta presso il re TarqUinio il Superbo portando 9 libri, che diceva essere oracoli divini; (e diceva che) li voleva vendere.

Tarquinio chiese il prezzo. la donna ne propose uno alto e eccessivo; il re rise, come se la donna fosse impazzita per l'età. allora quella portò davanti a lui un braciere col fuoco, bruciò tre libri tra i nove e chiese al re se volesse comprare i restanti sei allo stesso prezzo.

ma Tarquinio derise ciò molto di più e disse che la vecchia senza dubbio stava delirando. la donna bruciò subito altri tre libri lì per lì e tranquillamente chiese di nuovo la stessa cosa, di comprare i restanti tre libri allo stesso prezzo. Tarquinio diventa col volto serio e alquanto attento e capisce che non deve sottovalutare questa costanza e quella audacia, compra i restanti tre libri assolutamente non a prezzo minore di quello che era stato chiesto per tutti.

ma quella donna, allora, allontanatasi da Tarquinio, non fu più rivista. i 3 libri nascosti nel sacrario furono chiamati sibillini. i quindecenviri si rivolgono ad essi come ad un oracolo, quando devono essere pubblicamente interpellati gli dei immortali.

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