Perchè non ho agito subito contro Catilina
Iacet Catilina nunc prostratus, Quirites, et se perculsum atque abiectum esse sentit et retorquet oculos saepe ad hanc urbem, quae e suis faucibus erepta est, et luget....
Catilina ora giace prostrato, Quiriti, e si rende conto di essere stato abbattuto e gettato a terra e contorce gli occhi spesso verso questa città, che è stata sottratta dalle sue fauci, e piange.
Questa dovrebbe rallegrarsi perché ha vomitato e gettato fuori una peste tanto grande. E se qualcuno è tale, da accusarmi fortemente, per il fatto che non abbia catturato un nemico così capitale questa cosa non è colpa mia, Quiriti, ma delle circostanze.
Occorreva che Catilina venisse ucciso e venisse punito già da tempo con un pesantissimo supplizio, e il costume degli antenati la severità dell'impero e lo stato me lo richiedevano. Ma pensate a quanti molti ci sarebbero stati, che non avessero creduto a quelle cose che io avrei denunciato quanti molti ci sarebbero stati, che lo avessero anche difeso, quanti molti ci sarebbero stati, che lo avessero favorito!
E se, sollevato quello, avrei pensato che fosse stato sottratto da voi ogni pericolo, già da tempo avrei portato via Catilina non solo a rischio della mia invidia, ma anche della vita.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone
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