Poro si decide ad affrontare Alessandro

Cum rector beluae regem Porum sanguine obrutum vixque compotem mentis vidisset, elephantum in fugam concitat sequente Alexandro; sed equus...

La guida della belva avendo visto il Re Poro imbrattato di sangue e a stento lucido, lanciò l'elefante in fuga con Alessandro che lo seguiva; ma il cavallo di Alessandro, trafitto da molte ferite, cadde al suolo con il re deposto più che scagliato.

Pertanto, mentre cambiava cavallo, Alessandro inseguiva più lentamente Poro. frattanto il fratello di Tassile, inviato avanti da Alessandro iniziò ad ammonire Poro: "Non dovresti perseverare nello sperimentare cose estreme!

Consegna te e i tuoi al vincitore!" Ma quello, essendo esaurite le risorse e venendogli meno le forze, tuttavia: "Avesse voluto il cielo che avessi taciuto! Io perdono il fratello di Tassile, traditore dell'impero e del suo regno!" E contorse in lui il dardo, l'unico che per caso non si era staccato, che penetrò attraverso il centro del petto sulla schiena.

Compiuta quest'ultima opera di virtù, cominciò a fuggire più energicamente; ma anche l'elefante, che aveva ricevuto molti dardi, veniva meno. Alla fine esclamando: "dove dovrei correre? Quale aiuto dovrei sperare?" Poro arrestò la fuga e gettò i fanti contro il nemico che lo seguiva.
(By Maria D. )

Versione tratta da Curzio Rufo

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