Prodigi e profezie nell'edificazione del tempio di Giove capitolino

Tarquinius ad negotia urbana animum convertit; quorum erat primum ut Iovis templum in monte Tarpeio[...]eam imperii caputque rerum fore portendebat.

Tarquinio si dedicò agli affari cittadini; (convertì l'animo agli affari cittadini); primo fra questi era di lasciare come ricordo del suo nome e del suo regno il tempio di Giove sul monte Tarpeo: che entrambi i re Tarquini il padre l'aveva consacrato, il figlio l'aveva portato a termine.

E, affinché la zona di Giove e del suo tempio per essere edificato fosse completamente sgombra da tutti gli altri culti religiosi, stabilì di sconsacrare i santuari ed i tempietti che erano stati consacrati ed inaugurati qui. Durante gli inizi della fondazione di tale opera si narra che gli déi manifestarono un cenno per indicare la maestosità di un impero così grande;

infatti gli uccelli avendo permesso le sconsacrazioni di tutti i tempietti, non furono favorevoli per il santuario di Termine; e questo presagio ed augurio fu inteso così, che la sede non spostata da Termine e quest’unico tra le divinità non richiamato fuori dai confini consacrati a lui presagivano tutte cose salde e durature.

ricevuto questo auspicio di continuità, seguì un altro prodigio che presagiva la grandezza dell'impero: si dice che aprendo le fondamenta del tempio apparve una testa umana con il volto integro. Questa immagine vista non simbolicamente presagiva che questa sarebbe stata la rocca dell'impero e la sede delle cose. (by Maria D.)

Testo latino completo

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