Qualità dell'oratore

Mea sententia, orator hoc tam gravi dignus nomine, is qui, quaecumque res inciderit quae sit dictione explicanda, prudenter et composite et ornate, et memoriter dicet....

A mio parere, l'oratore dovrebbe essere degno di questo importante nome tanto, da trattare proprio lui qualsiasi argomento che sia da sviluppare tramite l'argomentazione, prudentemente compostamente ed elegantemente, da declamarli a memoria.

Ma, come soleva dire spesso Caio Lucilio, come uomo dotto e raffinatissimo, anch'io la penso così che nessuno dovrebbe essere annoverato nel gruppo degli oratori, che non sia perfezionato con tutte quelle arti, che sono degne di un uomo libero; se nel discorso non utilizziamo queste stesse, tuttavia appare ed emerge, se siamo ignoranti di queste arti o se le abbiamo apprese.

Come coloro che giocano con la palla non utilizzano nello stesso gioco la propria tecnica di ginnastica, ma questo stesso loro movimento indica se abbiano appreso la ginnastica o se non conoscono; e come questi plasmano qualcosa, anche se non utilizzano per nulla la pittura, tuttavia non appare difficile a capirsi se sappiano dipingere o se non lo sappiano fare; così in queste stesse orazioni proprie delle azioni giudiziarie, delle adunanze, del senato, anche se tutte le altre arti non vengono adoperate particolarmente, tuttavia viene mostrato facilmente, se l'oratore si sia gettato nell'opera soltanto in questo modo declamatorio o se si sia avvicinato piuttosto alla disciplina oratoria già fornito di tutte le arti liberali.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone

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