Quinto Fabio Massimo trasgredisce gli ordini del dittatore

Latini, qui noluerant milites dare, hoc quoque a Romanis exigere coeperunt, ut unus consul ex eorum, alter ex Romanorum populo crearetur....

I Latini, che non avevano voluto dare i soldati, cominciarono ad esigere anche questa cosa dai Romani, cioè che fosse eletto un console tra di loro, un altro dal popolo romano.

Dato che ciò venne negato, venne scatenata la guerra contro costoro e furono vinti in un importante scontro; e si trionfò su questi che erano stati sconfitti. In quell'anno fu fondata anche Alessandria da Alessandro il Macedone. I Romani iniziarono ormai ad essere potenti. Infatti si combatteva presso i sanniti a 130 miglia dalla città, che si trovano tra il Piceno, la Campania e la Puglia.

L Papirio cursore partì per questa guerra con onore del dittatore. Questi ritornando a Roma, essendoci Quinto Fabio Massimo, come maestro dei cavalieri, che rimase presso l'esercito, ammonì, di non combattere quando lui era assente. Quello trovata molto facilmente l'occasione combattè e distrusse i Sanniti.

Per tale motivazione condannato dal dittatore alla pena capitale, perché aveva combattuto nonostante egli stesso lo avesse vietato, grazie all'ingente favore dei soldati e del popolo fu liberato mediante una sedizione tanto grande mossa da Papirio, da essere egli stesso quasi ucciso.
(By Maria D. )

Versione tratta Eutropio, Breviarium urbis Roma

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