Rimpianto per l'immatura morte di una ragazza

Tristissimus hodie tibi scribo, quod amici nostri filia minor defuncta est....

Oggi ti scrivo molto triste, perché la figlia minore del nostro amico è deceduta. non ho mai visto niente di più amorevole, di più amabile, né di più degno non solo di una vita molto lunga ma quasi immortale di quella fanciulla.

Stava vivendo il quattordicesimo anno, ma già c'erano in lei una prudenza dell'età avanzata, una serietà matronale unitamente ad una soavità fanciullesca e una verginale timidezza.

Come leggeva studiosamente, quanto intelligentemente! Come giocava sobriamente e con ritegno! Con quale pazienza, con quale anche costanza sopportò la propria malattia! Obbediva ai medici, esortava e rassicurava il padre e la sorella, sosteneva con un vigore d'animo se stessa ormai del tutto priva di forza fisica. Questo vigore durò fino alla fine e non fu spezzato dal timore della morte.

La tanta forza ci ha lasciato negli animi parecchie e più gravi cause sia di desiderio che di dolore. O triste ed acerbo funerale! Era già destinata ad un egregio giovane, era già stato scelto il giorno delle nozze! con quanto cordoglio Questo gaudio è stato mutato! (By Maria D.)

Versione tratta da Plinio il Giovane

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