Ritratto negativo del re spartano Pausania

Pausanias Lacedaemonius in suspicionem civium suorum cecidit, quam ob causam ad classem remissus non est....

Lo spartano Pausania cadde in sospetto dei propri cittadini, per tale motivazione non fu rimandato alla flotta.

Ma quello poco dopo di propria iniziativa ritornò presso l'esercito e lì, non ragionando più, svelò i piani: infatti non mutò soltanto i costumi della patria, ma anche il culto e l'abbigliamento. Utilizzava l'apparato regale, la veste dei Medi; lo seguivano guardie egiziane e dei Medii; banchettava secondo il costume dei Persiani, tanto lussuriosamente che coloro che erano presenti non potevano sopportarlo.

Non voleva far ritorno a Sparta; era giunto a Colona, nel campo Troade; lì prendeva decisioni sfavorevoli per se stesso e per la patria. Gli Spartani dopo che vennero a sapere ciò, inviarono presso di lui i legati con la clava, su cui c'era scritto: "Se non farai ritorno in patria, ti condanneremo per delitto capitale". E così, sperando di poter respingere con il denaro il pericolo, fece ritorno in patria, ma fu gettato nelle pubbliche prigioni: lì infatti è lecito che ciò accada anche allo stesso re. E, anche se si liberò da quel luogo, non di meno rimaneva il sospetto che lui aveva un'alleanza con Serse.

Ma gli Spartani non lo denunciarono ancora: era necessario infatti che la cosa fosse rivelata apertamente.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cornelio Nepote

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