Roma imperiale, una città multietnica

Aspice hanc multitudinem, cui vix urbis immensae tecta sufficiunt: maxima pars istius turbae patria caret....

Guarda questa folla alla quale a stento bastano le case di una città immensa: la maggior parte di questa moltitudine è priva di patria.

Sono confluiti dai municipi e dalle colonie, da tutto il mondo. L'ambizione ha spinto alcuni, l'obbligo di un incarico pubblico (ha spinto) altri, un'ambasceria imposta (ha spinto) altri ancora, l'amore per il lusso (ha spinto) altri, la passione per gli studi liberali (ha spinto) altri, gli spettacoli (hanno spinto) altri ancora; un'amicizia ha trascinato alcuni, lo studio dell'eloquenza altri.

Ogni tipo di uomini è accorso in questa città che mette in palio grandi ricompense sia per i vizi che per le virtù. Quindi vattene da questa città, visita tutte le città: nessuna non ha una parte di massa di gente straniera.

Spostati da quelle la cui ridente posizione e attira molte persone, visita i luoghi disabitati e le isole più impraticabili: non troverai alcun luogo d'esilio nel quale qualcuno non si fermi per se stesso.
(By Vogue)

Versione tratta da Seneca

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:22:25 - flow version _RPTC_G1.3