Roma nella storia: Agrippina

Sed a Caesare (cioè a Nerone) perfecto demum scelere magnitudo eius intellecta est....

Ma da Cesare (cioè da Nerone) realizzata appunto la scelleratezza la sua grandezza venne notata.

Durante la restante notte reso immobile come per dormire, rianimandosi più spesso per la paura e privo di mente attendeva il giorno come se stesse per portare la fine. E la prima adulazione sotto il fautore burro dei centurioni e dei tribuni lo rinforzò alla speranza, la mano di coloro che lo abbracciavano e si congratulavano, del fatto che aveva evitato la decisione inaspettata e il delitto della madre.

Gli amici da lì andarono ai templi, e intrapreso l'esempio testimoniavano la letizia con vittime e con delegazioni più vicine alla Campania: egli stesso con una diversa simulazione e piangendo sulla morte della madre. dato che tuttavia non sono mutati, come i volti degli uomini, così gli aspetti dei luoghi, e stava davanti la vista grave di quel mare e delle coste (e c'erano quelli che credevano che il suono della tromba e i gemiti erano uditi nei colli prominenti intorno al tumulo della madre), si recò a Napoli. (by Maria D.)

Versione tratta da Tacito

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