Roma sollecitata su vari fronti risponde con brillanti successi
Finito bello Punico, quod per multos annos tractum est, Romani iam clara gloria noti legatos ad Ptolomaeum, Aegypti....Sed res per consulem tantum prospere gesta est et triumphus Aemilio decretus est.
Finita la guerra Punica (ablativo assoluto), che si trascinò per molti anni, i Romani, ormai noti per la famosa gloria, inviarono degli ambasciatori da Tolomeo, Re dell'Egitto, promettendo aiuti, poiché il re della Siria, Antioco, aveva dichiarato loro (a quelli) una guerra.
Costui ringraziò i Romani, non accettò gli aiuti dai Romani; infatti la battaglia era già stata conclusa. A quel tempo il potente re della Sicilia, Gerone, arrivò a Roma per i giochi e offrì doni al popolo. Sotto il consolato di L. Cornelio Lentulo e Fulvio Flacco, si combatté anche contro i Liguri in Italia e su questi si trionfò.
Tuttavia i Cartaginesi tentavano di rinnovare la guerra, spinti i Sardi alla ribellione. Giunse tuttavia a Roma una legazione di Cartaginesi e ottenne la pace. Sotto il consolato di Tito Manlio Torquato e C. Attilio Bulco i Romani sconfissero i Sardi e, fatta la pace in tutti i luoghi, non ebbero guerre; la pace in tutto l'impero dopo la fondazione di Roma era toccata ai Romani solo una volta, durante il regno di Numa Pompilio. I consoli L. Postumio Albino e Gneo Fulvio Centumalo combatterono contro gli Illiri e, conquistate molte città, accettarono anche la resa dei re. Sotto il consolato di Lucio Emilio ingenti truppe di Galli valicarono le Alpi, ma tutta l'Italia appoggiò i Romani, preparati molti uomini per quella guerra.
Ma la situazione fu gestita dal console assai felicemente e ad Emilio fu decretato il trionfo.
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