Saccheggio di Avarico

Hostes perterriti, muro turribusque deiecti in foro ac locis patentioribus cuneatim constisterunt, hoc animo ut, si qua ex parte obviam veniretur, acie instructa depugnarent....

I nemici spaventati, precipitati dal muro e dalle torri nel foro e nei luoghi più accessibili si disposero a forma di cuneo, con quell'intenzione che, se fosse giunto incontro da quella parte, istruito l'esercito schierato a battaglia avessero combattuto.

Appena che videro che nessuno era disceso in una posizione favorevole, ma che erano sparsi intorno al muro da ogni parte, i Leriti affinché non fosse sottratta la speranza di fuga gettate via le armi si diressero con uno slancio ininterrotto verso le ultime zone della città, e una parte lì, visto che questi stessi si accalcavano nella stretta uscita delle porte, fu distrutta dai soldati, l'altra ormai uscita dalle porte dai cavalieri.

Non vi fu alcuno che desiderasse far bottino. Così incitati dalla strage di Cenabo e dal lavoro dell'opera di fortificazione non spossati dall'età, non risparmiarono le donne e i bambini. Alla fine di tutto il numero, che fu all'incirca quarantamila, a stento giunsero incolumi da Vercingetorige 800, che udito il primo clamore si erano lanciati fuori dalla città.

Quello già a notte fonda li estrasse in silenzio dalla fuga, temendo che in qualche modo nell'accampamento sorgesse la sedizione a causa dell'accorrere di costoro e per la misericordia del popolo.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cesare

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