Scomparsa e divinizzazione di Romolo

Romulus, post victoriam in Fidenates Veientesque, foedus cum Sabinis fecit ac per multos annos in pace regnavit....

Romolo, dopo la vittoria contro i Fidenati e i Veienti, stipulò un'alleanza con i Sabini e regnò in pace per molti anni.

Ma un giorno, mentre Romolo stava passando in rassegna l'esercito nel Campo Marzio, improvvisamente delle nubi scure oscurarono il sole, si scatenò una violenta tempesta e il re, a cui poco prima tutti applaudivano, scomparve dalla vista del popolo; poi nessuno vide più Romolo. Questa cosa suscitò sgomento e paura tra i cittadini, perché tutti per la scomparsa del re disperavano in merito alla salvezza della patria.

Allora il nobile Giulio Proculo, che era considerato dai cittadini un uomo saggio e degno di fiducia, convocò il popolo all'assemblea in quel luogo dove il re era scomparso e esclamò a gran voce: "Cittadini romani, io ho visto Romolo in sogno: questi sale al cielo tra gli dèi e e cantò così in merito al destino di Roma:

"Tutte le popolazioni romane vinceranno e Roma, che ora è piccola, poi costruirà un impero e sarà la capitale del mondo". Le parole di Proculo rinfrancarono la speranza dei cittadini e da allora Romolo fu considerato dai romani una divinità e fu chiamato Quirino.
(By Maria D. )

Versione tratta da Livio

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