Sepolture di filosofi

Socrates, cum in carcere de immortalitate animorum disputavisset et iam moriendi tempus urgeret, interrogatus a Critone, quem ad modum...

Socrate, avendo disputato in carcere sull'immortalità delle anime e incalzando ormai il momento di morire, interrogato da Critone, in che modo avesse voluto essere seppellito, disse:

"In verità, amici, ho impiegato invano la mia opera; infatti non ho convinto il nostro Critone che io volerò via da qui e non lascerò nulla di me. Veramente tuttavia, Critone, se mi avrai seguito, dove ti sembrerà opportuno, mi seppellirai.

Ma, credimi, nessuno di voi, quando me ne sarò andato via da qui, mi seguirà". Più duro fu Diogene, e pure lui sentenziando effettivamente le medesime cose, ma più aspramente: ordinò che fosse gettato insepolto. Allora gli amici si meravigliarono: "Forse per gli uccelli e le fiere!" Disse: "Veramente non mi preoccupo affatto", ma ponete un bastoncino accanto a me, per respingerli (con cui possa respingerli)". Quelli:

"Come potrai infatti non te ne accorgerai". Perché dunque potrebbe danneggiare il dilaniamento delle fiere a me che non sento nulla!
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone

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