Serenità d'animo anche di fronte alla morte
Mirabile est quam tranquillus fuerit Canus cum ad mortem duceretur, quae dixerit, quae fecerit....
E' ammirevole come fu tranquillo Cano quando fu condotto a morte, che parole disse, che cosa fece. Scherzava con i soldati mercenari.
Quando il centurione, trascinando i condannati al supplizio, chiamò anche lui, Cano contò i sassolini e disse al suo compagno: "Vedi di non dire dopo la mia morte il falso che tu hai vinto. Allora annuendo al centurione: "Tu sarai testimone che io l'ho superato di un sol sassolino." Gli amici erano tristi per il fatto che stavano per perdere un tale uomo. Disse:
"Perchè siete mesti voi non vi chiedete sempre se le anime siano immortali: io ora saprò ciò. Non venne meno di scrutare la verità con questa stessa fine e di discutere sulla sua morte. Allora un amico filosofo avendolo interrogato:
"Cosa, Cano, pensi ora?". Cano rispose: "mi sono proposto di osservare se l'anima percepisca se sono staccato dal corpo o no." E promise agli amici che gli avrebbe poi indicato quale sia la condizione dell'anima.
(By Maria D. )
Versione tratta da Seneca
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?