Storia di due topi
Olim rusticus mus, urbanum murem, veterem amicum suum, in paupere cavo suo accepit. Ille rudis et parcus, omnia bona sua amico praebuit... Tum rusticus mus alteri sic dixit:"ego rus remeo, quia ibi securus vivam et tutus cavus me melius proteget. Vale!"
Una volta un topo di campagna, ricevette nella sua povera tana un topo di città, suo vecchio amico.
Quello, rude e parco, offrì all'amico tutte le sue cose buone, portandogli avena e pezzi di lardo, ceci e una secca uva. Ma il topo di città rifiutava ogni cosa e toccava il cibo solo con il dente aguzzo, allora il topo urbano disse all'amico di campagna: perché passi la vita nella povertà della campagna? Vuoi preferire (anteporre) la città e gli uomini ai boschi selvaggi? Mangerai, credimi: vieni con me in città, vivrai certamente meglio!
Le parole dell'amico spinsero il topo di campagna: entrambi uscirono dalla tana, fecero un lungo tragitto e giunsero alle mura della città. La notte già teneva lo spazio del cielo quando i due topi entrano nella casa ricca, dove sopra i letti eburnei risplendevano vesti rosse e rimanevano molti vassoi di una grande cena. Dopo che aveva mangiato il topo di campagna in veste purpurea, invitava l'ospite e offriva all'amico ricchi cibi, mentre il topo agreste gode(va) della sua sorte.
Ma subito un tremendo rumore terrorizzò i topi: entrano in casa grandi cani e subito i topi incominciarono a correre per tutta la stanza e a tremare di paura. Allora il topo di campagna disse così all'altro: "io faccio ritorno in campagna poiché lì vivrò sicuro e la sicura tana mi proteggerà meglio. Stammi bene! (Da Orazio)
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