Sulla distruzione di Persepoli
Alias urbes habuerunt Macedonum reges, quas nunc habent Parthi, huius vestigium non inveniretur ...
I Re dei Macedoni ebbero altre città, che ora hanno i Parti, traccia di questa non si scoprirebbe se non la mostrasse il fiume Arasse.
Scorreva non lontano dalle mura: quindi gli abitanti dei dintorni credono più che saperlo per certo che la città fosse stata distante da li di venti stadi. I Macedoni si vergognavano che una città così tanto illustre fosse stata distrutta da un re gozzovigliante. Pertanto la cosa fu presa sul serio, e si costrinsero a credere che fosse stata distrutta soprattutto in quel modo.
E' noto che non appena la quiete gli restituì la ragione oppressa dall'ubriachezza che si sia pentito e che abbia detto che i Persiani avrebbero pagato maggiori pene ai Greci, se essi fossero stati costretti a vedere proprio lui (ipsum) sul trono e nella reggia di Serse. Il giorno seguente al Licio, guida del percorso, con il quale era entrato in Persia, diede in dono trenta talenti.
Di la andò nella Media, dove trovò un rinforzo di nuovi soldati dalla Cilicia, erano cinquemila fanti e mille cavalieri, Platone ateniese sovraintendeva ad entrambe. Rinforzato da queste truppe ordinò di inseguire Dario.
(by Vogue)
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