Tebe sotto il controllo di Sparta: la resistenza di Pelopida e dei suoi (I)

Phoebidas Lacedaemonius Thebarum arcem oppidi, quae Cadmea nominatur, occupavit....

Lo spartano Febida occupò la rocca della città di Tebe, che è soprannominata Cadmea. Molti nobili di Tebe, poi, alcuni furono uccisi, altri andarono in esilio: tra questi c'era Pelopida.

Quasi tutti questi andarono insieme ad Atene, per cercare l'occasione del ritorno. E la sorte offrì l'occasione: quelli, con coloro, che provavano la stessa cosa a Tebe, scelsero, per liberare la città, il giorno in cui i più importanti magistrati erano soliti banchettare insieme.

Si riunirono dodici giovinetti di quelli, che erano in esilio, e in totale non furono più di cento, che si offrivano a tanto pericolo.

La potenza degli Spartani fu rovesciata da tale pochezza. Questi infatti fecero guerra non più alla fazione degli avversari quanto agli Spartani che a quel tempo erano i principi dell'intera Grecia. (by Maria D.)

Versione tratta da Cornelio Nepote

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