Tito Manlio Torquato

Cum Galli ad tertium lapidem trans Anionem fluvium castra posuissent, exercitui Romano ab urbe profecto in citeriore ripa fluvii constituendum fuit....testo latino completo

I Galli avendo posto l'accampamento presso la terza pietra al di là del fiume Aniene, si dovette collocare l'esercito romano partito dalla città sulla riva citeriore del fiume.

In mezzo c'era un ponte: allora un Gallo dall'enorme grandezza dell'eccessiva corporatura procedette sul ponte vuoto e disse ad altissima voce: "Se qualcuno dei romani vuole sfidarmi costui deve procedere in combattimento: così sapremo quale delle due popolazioni sia migliore in guerra". Vi fu a lungo silenzio tra i più ragguardevoli dei giovani romani. Allora Tito Torquato Manlio si diresse dal posto di guardia verso il comandante disse: "Senza il tuo ordine, comandante, non combatterei mai al di fuori della fila, se non avessi visto la vittoria certa.

Se tu me lo permetti, vorrei mostrare a questa belva che io sono nato da quella famiglia, che gettò giù la schiera dei galli dalla rupe Tarpea." Il comandante a lui: "Sii soddisfatto del valore! Tito Manlio: dovrai tutelare invincibile il nome romano il Gallo lo attendeva del tutto lieto e cacciando fuori la lingua per derisione. Non appena si fermarono tra le due schiere, il Gallo gettò con ingente stridore la spada nelle armi di Manlio.

Manlio s'insinuò nel corpo e nelle armi del Gallo a tal punto da trafiggere il ventre con due colpi: portò via la collana a costui che giaceva a terra, che aveva intorno al suo collo cosparsa di sangue. La paura insieme all'ammirazione inchiodò i galli: i romani alacri avanzarono incontro al loro soldato, e congratulandosi e lodandolo lo conducevano intorno al comandante. Manlio da da ciò ricevette il soprannome di Torquato.

Versione tratta da Lhomond