Un aquilifero sprona i suoi commilitoni a resistere all'assalto dei nemici

Quae fugientes conspicatae neque suo adventu iis animum adferre potuerunt neque ipsae hostium impetum tulerunt....

Quelli che evitavano quelle cose che osservavano (quelli che fuggivano) né poterono con il loro arrivo infondere a loro coraggio né queste stesse sostennero l'impeto dei nemici.

Pertanto qualsiasi aiuto veniva aggiunto, questo corrotto dal timore di coloro che fuggivano aumentava il terrore e il pericolo: infatti la ritirata era impedita dalla moltitudine dei nemici.

In questa battaglia essendo affetto l'aquilifero da una grave ferita e essendo abbandonato dalle forze, osservando i nostri cavalieri, disse: "Io da vivo ho difeso con grande diligenza per molti anni questa e ora morendo la restituisco con la stessa fiducia a Cesare." Vi prego, non commettete, ciò che non è accaduto precedentemente nell'esercito di Cesare, così da compiersi il disonore dell'arte militare, e riportatela incolume presso di lui". In seguito a tale avvenimento l'aquila fu preservata uccisi i centurioni della prima coorte eccetto il primo più importante.
(By Maria D. )

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-12 19:49:09 - flow version _RPTC_G1.3