Un combattimento in mezzo alla nebbia
Consul perculsis omnibus ipse satis ut in re trepida impavidus, turbatos ordines, vertente se quoque ad dissonos clamores, instruit ut tempus locusque patitur, et quacumque adire audirique potest, adhortatur
Il console, mentre tutti erano sgomenti (abl ass), rimanendo lui stesso abbastanza impavido come in una situazione di panico (ut in re trepida)., riordina le schiere scompigliate, che si volgevano anch'esse verso le grida discordanti, come il tempo e il luogo consentono e, dovunque può avvicinarsi ed essere udito, li esorta e gli ordina di tenere la posizione e di combattere: (sott dicendo) infatti che da quella situazione non si deve uscire (perifrastica passiva) con voti o con l'implorazione degli dèi, ma con la forza e con il valore; (dicendo) di aprirsi la via con la spada in mezzo alle schiere e che, quanto minore è la paura, tanto minore, di solito, è il pericolo.
D'altra parte, a causa del frastuono e del tumulto, non si poteva recepire né un consiglio né un ordine, ed erano così lontani dal non riconoscere le proprie insegne, le file e la posizione, che l'animo a stento bastava per prendere le armi e adattarle alla battaglia, e che alcuni ne venivano sopraffatti, più appesantiti che protetti da esse.
E in una nebbia così fitta, l'uso delle orecchie era più importante di quello degli occhi.
(By Vogue)
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?