Un inutile tentativo di svignarsela

Haec ut dixit, Trimalchio flere coepit ubertim. Flebat et Fortunata, flebat et Habinnas, tota denique familia, tamquam in funus rogata, lamentatione triclinium implevit....

Come disse queste cose, Trimalcione iniziò a versare fiumi di lacrime. Piangeva sia fortunata, piangeva sia abbinna, insomma l'intera famiglia, così come è richiesta in un funerale, riempì il triclinio di lamento.

Anzi avevo già iniziato a piangere anch'io, quando trimalcione disse: "Sapendo dunque che noi moriremo, per quale ragione non dovremmo vivere? Gettiamoci nel bagno! Voi non ve ne pentirete: sarà caldo così come un forno". Io rivolgendomi ad Ascilto: "Provo già noia per questa cena. Andiamo via da qui!". Quello disse: "Acconsento e, mentre quelli si dirigono verso il bagno, noi usciamo nella folla". Avendo gradito tali cose, sotto la guida di Gitone per il portico, giungiamo alla porta, dove un cane legato alla catena ci riceve con tanto tumulto, che anche Ascilto cade nella piscina.

Anch'io ubriaco, che avevo temuto anche il cane dipinto, mentre portavo aiuto al nuotatore, sono tratto nel medesimo vortice. Il portinaio tuttavia ci salvò, il quale grazie al suo intervento placò il cane e estrasse a secco noi che tremavamo.

Del resto quando intirizziti chiediamo comunque al portinaio di farci uscire fuori dalla porta disse: "Sbagli se pensi di poter uscire da questo luogo, attraverso cui sei venuto. Nessuno mai dei convitati è uscito per questa porta; da una parte entrano, dall'altra escono".
(By Maria D. )

Versione tratta da Petronio, Satyricon

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