Un ladrone laziale
Postquam Hercules, heros audacissimus, ab insula Erythea Geronis armentum, quod magno aestimabatur... Cacus, clava ictus, procumbit exanimis.
Dopo che Ercole, divinità coraggiosissima, spinse via dall'isola di Eritea l'armento di Gerione, che era tenuto in grande considerazione, e ne aveva portati molti altri, giunse in Italia con meravigliosi buoi.
Spossato a causa del lungo viaggio si fermò nel Lazio, sdraiandosi presso il fiume Tevere, dove rianimò con la quiete ed un buon pascolo anche i buoi. In quel luogo si trovava anche il pastore Caco, che era ritenuto molto insigne per la malizia. Mentre Ercole prendeva sonno, Caco, che era stato allettato dalla bellezza dei buoi, desiderò catturare la preda.
E così con accanitissima furbizia trasse con le code alcuni buoi in una spelonca, per indurre in errore Ercole. Quando all'alba Ercole si svegliò e e volle perlustrare con i propri occhi il gregge, si accorse del furto. Subito, accostandosi molto vicino alla spelonca, osservò che le impronte degli animali erano rivolte all'esterno; allora, sconvolto, uscì dal luogo infesto con l'armento.
Ma i buoi chiusi nella spelonca emisero i muggiti. E così, comprendendo che era stato tratto in inganno da Caco, Ercole irruppe nella spelonca; convinto del furto, Caco, colpito dalla clava, cadde a terra esanime.
(By Maria D.)
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?