Un sacrificio per la patria

Lars Tolumnius Veientanorum rex populi Romani legatos Fidenis interemit: deinde legatorum statuae in rostris a populo positae erant et...

Larte Tolumnio, Re dei Veientani, uccise i legati del popolo Romano a Fidene; poi delle statue dei legati erano state collocate sui rostri dal popolo e ci fu un giusto onore (sott. per loro): infatti i nostri avi resero sempre una duratura memoria agli uomini che furono uccisi per Roma e onorarono così la virtù dei Romani.

Sui rostri vediamo anche la statua di Gneo Ottavio, uomo illustre e di grande intelligenza.

Infatti era stato inviato dal console presso i re stranieri, in particolare dal nipote del re Antioco - i Romani fecero guerra con Antioco -, ma fu ucciso da un servo del re. Fu  designata allora dal popolo una statua: la statua per molti anni onorò la stirpe di Ottavio ed ora rimane il ricordo di una famiglia tanto importante.

Anche Tullo Cluvo, Lucio Roscio, Gaio Fulcinio furono uccisi dal re dei Veientani ed ebbero una statua. E così, o senatori, ora Servio Sulpicio ha perso la vita non a causa della fortuna, ma dell'ambasceria, e giustamente dai consoli è stato decretato un monumento a Servio Sulpicio.

Versione tratta da Cicerone

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