Un tempio diventato clinica veterinaria

Aegyptius quidam, cui nomen Leneus erat, habebat egregium equum, qui suis victoriis in certaminibus domino gloriam et divitias ingentes paraverat....

Un certo egiziano, che si chiamava Leneo, aveva un eccellente cavallo, che aveva procurato grazie alle sue vittorie nelle gare gloria e ingente ricchezza al padrone.

Questo cavallo tuttavia un giorno incappò in una ferita tanto grave, da non utilizzare abbastanza bene entrambi gli occhi e non distinguere alcuna cosa dettagliatamente. Allora il padrone dolendosi giunse al tempio di Serapide e collocò il cavallo nel recinto del santuario. Lì pregava la divinità notte e giorno che il cavallo potesse godere di buona salute.

Rimase in quel recinto per trenta giorni e ogni giorno giungeva presso il simulacro della divinità, sollevava entrambi i palmi ed invocava la divinità a gran voce. Ciascuno di quelli che erano nel tempio o nel recinto udiva la voce di costui e vedeva questo stesso, tuttavia nessuno gli offrì aiuto. Finalmente con le sue preghiere ed il suo pianto mosse la misericordia di un sacerdote, che gli diede alcuni unguenti, che portava con sé in un'ampolla.

Leneo utilizzò tali unguenti ed unse il cavallo, che dopo alcuni giorni poté godere dell'antica salute e recuperò le stesse forze, grazie alle quali era stato prima vincitore nelle gare. 
(By Maria D.)

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