Una disciplina severa
Ego puer saepe rogabam Dei clementiam: nam in schola frequenter a magistro verberabar et flebam et praeterea plagae meae ab amicis ridebantur: ...itaque parvum beneficium scholae trahebamus. Saepe tamen in Romanorum scholis discipuli verberabantur et a magistris comprimebantur. (da Agostino)
Io da fanciullo chiedevo spesso la clemenza di Dio: infatti a scuola venivo frequentemente frustato dal maestro e piangevo ed inoltre, le mie ferite venivano derise dagli amici:
certamente i castighi dei maestri allora erano per me un male. Le percosse venivano sempre temute dagli allievi ed i fanciulli venivano umiliati dai maestri a causa dei colpi.
Ma noi allievi peccavamo di nostra colpa, infatti talvolta scrivevamo male sulle tavolette cerate o leggevamo male le favole: e così dalla scuola traevamo un risultato piccolo.
Spesso tuttavia nelle scuole dei Romani discepoli venivano frustati e umiliati dai maestri.
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