Clemenza e generosità di Emilio Paolo verso i vinti (Versione Livio)

Cum Perseo autem Aemilius Paulus consul a. d. III Nonas Septembres dimicavit vicitque eum, vigenti milibus peditum eius occisis.

Equitatus cum rege integre fugit. Romanorum centum milites amissi sunt. Urbes Macedoniae omnes, quas rex tenuerat, Romanis se dediderunt; ipse rex, cum desereretur ab amicis, venit in Pauli potestatem. Sed honorem ei Aemilius Paulus consul non quasi victo habuit. Nam et volentem ad pedes sibi cadere non permisit et iuxta se in sella conlocavit. Macedonibus et Illyriis hae leges a Romanis datae: ut liberi essent et dimidium eorum tributorum praestarent, quae regibus praestitissent, ut appareret populum Romanum pro aequitate magis quam avarizia dimicare. Itaque in conventu infinitorum populorum Paulus hoc pronuntiavit et legationes multarum gentium, quae ad eum venerant, magnificentissime convivio pavit, dicens eiusdem hominis esse debere et bello vincere et in convivii apparatu elegantem esse Mox septuaginta civitates Epiri, quae rebellabant, cepit, praedam militibus distribuit. Romam ingenti pompa rediit in navi Persei, quae inusitate magnitudinis fuisse traditur, adeo ut sedecim ordines dicatur habuisse remorum
Il console Emilio Paolo, inoltre, si scontrò con Perseo il 3 settembre tre giorni prima le le "Nonae" e lo sconfisse, dopo avergli trucidato 20mila soldati.

La cavalleria fuggì insieme col re, sana e salva. Caddero in battaglia 100 soldati romani. Tutte le città macedoni, sottoposte al re (Perseo) (lett. che il re aveva tenuto), si arresero ai Romani; lo stesso re, tradito dai suoi fidati, cadde nelle mani di Paolo. Ciononostante, il console Emilio Paolo non lo trattò alla stregua di uno sconfitto: anzi, non permise a Perseo che voleva inginocchiarsi di prostrarsi ai suoi piedi che voleva ( e lo fece accomodare sullo scanno, accanto a sé. Dai Romani furono dettate ai Macedoni ed agli Illiri le seguenti leggi: di ritenersi liberi, ma di versare la metà dei tributi, rispetto alla somma versata in precedenza al re: ciò affinché fosse chiaro che i Romani combattevano in nome della giustizia, più che per denaro.

E così, dinanzi ad un'adunanza di innumerevoli popoli, Paolo dettò ciò (cioè tali leggi) e invitò le ambascerie dei numerosi popoli, che a lui erano convenute, ad un sontuoso banchetto, affermando che dev'essere proprio di un vero uomo saper vincere in guerra e, insieme, essere ospite elegante di banchetto (lett. deve essere proprio dello stesso uomo). In seguito, (Paolo) espugnò 70 città dell'Epiro, ch'erano in rivolta, e distribuì il bottino ai soldati. Tornò a Roma in gran pompa, sulla nave di Perseo, la quale - a quanto si tramanda - era di straordinaria grandezza, al punto da aver avuto - (sempre) a quanto si dice - (ben) 16 ordini di remi.

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