Orazio Coclite - La mitica impresa di Orazio Coclite (Versione Latino Livio)

Cum hostes adessent, pro se quisque in urbem ex agris demigrant urbem ipsam saepiunt praesidiis....

Traduzione: La mitica impresa di Orazio Coclite
Autore: Livio

Essendosi avvicinati i nemici, ciascuno per suo conto emigra dalla campagna alla città; muniscono la stessa città di guarnigioni.

Alcuni punti sembravano sicuri per i muri, altri per il Tevere frapposto; il ponte Sublicio avrebbe dato quasi una via ai nemici, se non ci fosse stato un unico uomo, Orazio Coclite; in quel giorno la fortuna del popolo Romano ebbe questa difesa. Costui posto per caso in guardia del ponte avendo visto che il Gianicolo era stato preso con un assalto repentino e che di là i nemici calavano impetuosi e che il gruppo impaurito dei suoi lasciava le armi e lo schieramento, trattenendo i singoli, opponendosi e invocando la testimonianza degli uomini e degli dei, dichiarava che loro, abbandonato il presidio, fuggivano invano; che se avessero lasciato alle spalle il ponte attraversato, in breve vi sarebbero stati più nemici sul Palatino e sul Campidoglio che sul Gianicolo.

E quindi li esortava, li incitava a tagliare il ponte con il ferro, il fuoco, con qualunque mezzo potessero: lui avrebbe sostenuto l'assalto dei nemici, per quanto si potesse sostenere con un corpo solo.

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