Prodigi spaventosi (Versione latino Livio)
Prodigi spaventosi
VERSIONE DI LAITNO DI Livio
Praetores in provincia ire iussi: consolibus imperatum ut priusquam ab urbe proficiscerent ludos magnos facerent quos manlius torquatus dictator in quintium annum vovisset si eodem statu res publica staret....
TRADUZIONE
I pretori ebbero l'ordine di andare nelle province e ai consoli fu ordinato prima di andare via dalla città per i grandi giochi, che T. Manlio Torquaso, il dittatore, aveva promesso per il quinto anno, se la repubblica fosse rimasta nello stesso stato.
E i prodigi annunciati da più luoghi suscitavano nell'animo degli uomini nuove superstizioni. Si credette che dei corvi non solo avessero rovinato, con i becchi, l'oro del Campidoglio, ma che lo avessero anche mangiato e che dei topi, ad Anzio, rosicchiarono una corona d'oro. Vicino Capua un'ingente quantità di locuste riempì tutto il territorio, benchè fosse poco chiaro da dove fossero venute.
Un puledro, a Rieti, nacque con cinque piedi. Ad Agni, in un primo momento, arsero in cielo dei fuochi sparsi, poi arse un grande fuoco: a Frosinone un arco cinrcondò il sole con una linea sottile; poi il cerchio del sole, più grande, incluse al di fuori lo stesso cerchio.
Ad Arpino la terra sprofondò, formando una profonda cavità, in un territorio pianeggiante. Questi prodigi furono espiati con vittime adulte. Dal collegio dei pontefici furono indicati gli dei, a cui fare sacrifici.
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