Un normale anno di prodigi (Versione Latino Livio)

Un normale anno di prodigi
Autore: Livio
Nova Lexis n. 16 pag. 163

In multis campaniae locis terra pluit. In praenestino cruenti ceciderunt imbres. Veiis lana ex arboribus nata est. Terracinae in aede minervae mulieres tres sacra faciebant et exnaminatae sunt. Ad lucum libitinae in statua equestri aenea ex ore et pede aqua manavit diu. Galli ligures deleti sunt. Cum(quando)

comitia ambitiose gerebantur et senatus in capitolio habebatur, milvus volavit, mustelam rapuit de cella iovis et in medio concilio patrum misit. Sub idem tempus aedes salutis de caelo tacta est. In colle quirinali sanguis terra manavit. Lanuvii fax in caelo nocte conspecta est. Fulmine pleraque discussa sunt casini et sol per multas horas noctis visus est. Teani sidicini puer cum quattuor manibus et totidem pedibus genitus est. Urbs lustrata est et pax domi forisque fuit.
In molti posti (luoghi) della Campania piovve a terra.

A Preneste (lett. caddero) si abbatterono piogge violente. A Veio la lana fu nata dagli alberi. A Terracina nel tempio di Minerva tre donne facevano riti e fecero sacrifici. Nel bosco di Libitina sulla statua equestre bronzea dalla bocca ai piedi stillò acqua lentamente. I Galli furono distrutti dai Liguri. Mentre i comizi erano condotti con intrighi e il senato nel Campidoglio il nibbio volò, la faina rapì dalla cappella di giove e nel mezzo dell’assemblea mandò il padre.

Allo stesso tempo le cose della Salvezza(divinità) sono toccate dal cielo. Sul Quirinale rimanè il sangue per terra. Lavinio guarò nel cielo la fiaccola della notte. Con la sventura spesso fu abbattuta Cassino e il sole per molte ore fu guardato dalla notte. A Teano i bambini furono generati con dieci piedi e quattro mani. La città fu purificata e in patria e all’estero ci fu la pace.