Virtù di una moglie eroica, Lucrezia - versione Livio

Virtù di una moglie eroica, Lucrezia
Autore: Livio
Lexis mod. e n. 3 pag. 116

Lucretia, Collatini uxor, maesta quia a Sexto Tarquinio stuprata erat, nuntium Romam ad patrem Ardeamque ad virum misit, ut cum singulis fidelibus amicis adirent, quod res atrox facta erat. Sp. Licretius cum P. Valerio, Conlatinus cum L. Bruto venit.

Lucretiam sedentem maestam in cubiculo inveniunt. Adventu suorum lacrimae obortae sunt, quaerentique viro: , . Dant omnes fidem. Consolantur aegram: adfirmant mentem peccare, non corpus, et unde consilium afuerit culpam abesse. Cultrum quem sub veste abditum habebat, eum in corde defigit, prolapsaque in vulnus periit.

Lucrezia, moglie di Collatino, afflitta poiché era stata stuprata da Tarquinio Sesto, mandò un messaggero a Roma dal padre e a Ardea dal marito affinché venissero con i rispettivi fedeli amici, poiché era stato compiuto un fatto atroce.
Sp. Lucrezio benne con P. Valerio, Collatino con Bruto. Trovarono Lucrezia addolorata seduta in una stanza, al sopraggiungere dei suoi sgorgarono lacrime e al marito che chiedeva: "Stai davvero bene?" rispose "Assolutamente no, che bene ci può essere infatti nella perdità della virtù per una donna?

Segni di un uomo estraneo, Collatino, sono nel tuo letto; inoltre soltato il corpo fu violato, l'animo insomme e il mio amore sono solo a te. La morte sarà testimone. Ma promettetemi che l'adultero sarà punito. (Lett: Ma tendete le mani e prestate giuramente che per l'adultero non andrà a finire impunemente) Tutti prestarono giuramento.

Consolarono l'afflitta, affermarono che la mente peccò, non il corpo e da cui l'intenzione non fu d'aiuto la colpa si allontanava.

(Questo non l'ho capito bene...)
"Considerate" disse "Quale castigo gli sia dovuto, io anche se mi assolgo da peccato, non voglio liberarmi del supplizio, ne' alcuna moglie in seguito vivrà con l'esempio di Lucrezia". Conficcò nel cuore il coltello che teneva nascosto nascosto sotto la veste e caduta per la ferita morì.