Maturità 1927 - Il giudizio di Paride

Maturità Classica 1927 
versione greco tratta dall'Encomio di Elena 41 Isocrate

γενομένης ἐν θεοῖς περὶ κάλλους ἔριδος ἧς Ἀλέξανδρος ὁ Πριάμου κατέστη κριτὴς, καὶ διδούσης Ἥρας μὲν ἁπάσης αὐτῷ τῆς Ἀσίας βασιλεύειν, Ἀθηνᾶς δὲ κρατεῖν ἐν τοῖς πολέμοις,  Ἀφροδίτης δὲ τὸν γάμον τὸν Ἑλένης, τῶν μὲν σωμάτων οὐ δυνηθεὶς λαβεῖν διάγνωσιν ἀλλ' ἡττηθεὶς τῆς τῶν θεῶν ὄψεως, τῶν δὲ δωρεῶν ἀναγκασθεὶς γενέσθαι κριτὴς, εἵλετο τὴν οἰκειότητα τὴν Ἑλένης ἀντὶ τῶν ἄλλων ἁπάντων, οὐ πρὸς τὰ ἡδονὰς ἀποβλέψας, ‑ καίτοι καὶ τοῦτο τοῖς εὖ φρονοῦσιν πολλῶν αἱρετώτερόν ἐστιν, ἀλλ' ὅμως οὐκ ἐπὶ τοῦθ' ὥρμησεν  ἀλλ' ἐπεθύμησεν Διὸς γενέσθαι κηδεστὴς, νομίζων πολὺ μείζω καὶ καλλίω ταύτην εἶναι τὴν τιμὴν ἢ τὴν τῆς Ἀσίας βασιλείαν, καὶ μεγάλας μὲν ἀρχὰς καὶ δυναστείας καὶ φαύλοις ἀνθρώποις ποτὲ παραγίγνεσθαι, τοιαύτης δὲ γυναικὸς οὐδένα τῶν ἐπιγιγνομένων ἀξιωθήσεσθαι, πρὸς δὲ τούτοις οὐδὲν ἂν κτῆμα κάλλιον καταλιπεῖν τοῖς παισὶν ἢ παρασκευάσας αὐτοῖς ὅπως μὴ μόνον πρὸς πατρὸς ἀλλὰ καὶ πρὸς μητρὸς ἀπὸ Διὸς ἔσονται γεγονότες.

Sorta tra gli dèi una polemica relativa alla bellezza, di cui fu eletto giudice Alessandro, figlio di Priamo, e avendo Era permesso a lui di diventare re dell'intera Asia, Atena di vincere sui suoi nemici, Afrodite le nozze con Elena, non essendo in grado di preparare un giudizio valutativo sui loro corpi, ma incapace di reggere la vista delle dee, obbligato a farsi giudice dei doni, scelse la parentela con Elena, invece di tutti gli altri doni.

Non aveva pensato ai piaceri d'amore: ogni volta che anche questo aspetto potrebbe sembrare più gradevole di molti altri beni a chi ha un pò d'intelligenza. Ciò nonostante non si lasciò indurre a questo, ma aspirò a diventare genero di Zeus, convinto che questo onore fosse molto più grande e nobile che regnare sull'Asia;

pensando oltre tutto che potenti regni e comandi, a volte, capitano anche a uomini ignobili, mentre, tra i posteri, nessuno sarebbe stato ritenuto degno marito di questa donna: e, oltre a ciò, pensava che non avrebbe potuto cedere ai figli più splendido patrimonio, che avvalendosi affinché, in futuro, fossero discendenti di Zeus, non soltanto per parte di padre, ma anche di madre.

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