Cesare e i pirati I versione greco Plutarco

Cesare e i pirati I
versione di greco di Plutarco

Ὁ δὲ Καῖσαρ, καταβὰς εὐθὺς ἐπὶ θάλατταν, ἐξέπλευσεν εἰς Βιθυνίαν πρὸς Νικομήδην τὸνβασιλέα....

cesare, sceso subito verso il mare, si imbarcò alla volta della Bitinia dal re Nicomede. E trattenutosi presso di lui non molto tempo, poi, mentre si allontanava per mare, viene catturato presso l'isola di Farmacussa da pirati che già allora con grandi flotte e numerose imbarcazioni controllavano il mare.

Innanzitutto dunque essendogli stati richiesti da loro come riscatto venti talenti, (li) derise in quanto non sapevano chi avevano catturato, e lui stesso fu d'accordo che ne avrebbe dati cinquanta;

poi avendo mandato, tra quelli (che stavano) con lui chi in una chi in un'altra città alla ricerca del denaro, rimasto in mezzo ai Cilici, uomini molto sanguinari, con un solo amico e due servitori, si comportava in modo così sprezzante che mandando (qualcuno) imponeva loro di fare silenzio ogni volta che riposava. E per trentotto giorni, come non sorvegliato ma scortato da loro, con molta disinvoltura scherzava e si allenava con (loro), e scrivendo poesie e alcuni discorsi si serviva di loro come ascoltatori, e quelli che non apprezzavano li chiamava esplicitamente ignoranti e barbari, e molte volte ridendo minacciò di crocifiggerli;

e quelli si divertivano, attribuendo questa libertà di parola ad una specie di ingenuità e scherzo

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