I siciliani vanno pazzi per le tragedie di Euripide

I siciliani vanno pazzi per le tragedie di Euripide
Versione greco Plutarco

Τῶν δ' Ἀθηναίων οἱ μὲν πλεῖστοι διεφθάρησαν ἐν ταῖς λατομίαις ὑπὸ νόσου καὶ διαίτης πονηρᾶς, εἰς ἡμέραν ἑκάστην κοτύλας δύο κριθῶν...

I migliori fra gli Ateniesi furono uccisi nelle latomie dalla malattia e dal cattivo tenore di vita, prendendo ogni giorno due cotile di frumento ed una d’acqua.

Alcuni furono salvati anche grazie ad Euripide. Infatti a quanto pare fra quelli al di fuori della Grecia gli abitanti della Sicilia desiderarono particolarmente la sua musa, e poiché ogni volta colore che arrivavano portavano piccoli brani e saggi, imparandolo a memoria li trasmisero amorevolmente gli uni agli altri.

Dicono dunque che allora che molti dei superstiti, (tornati) a casa, salutarono Euripide con affetto, e dissero alcuni che erano stati liberati dalla schiavitù, avendo insegnato tutte le cose che ricordavano delle sue poesie, (dissero) altri che, vagando dopo la battaglia ricevettero cibo e acqua dopo aver cantato alcune delle sue melodie. Non bisogna dunque meravigliarsi che dicono che (i Siracusani)

non accolsero subito i Caunii quando una (loro) nave si avvicinava al porto (di Siracusa) inseguita dai pirati, anzi (la) allontanarono, in seguito però chiedendo (loro) se conoscevano i canti di Euripide, poiché quelli risposero di si, così (li) soccorsero e fecero attraccare la nave.

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